Cultura

5 Poltrone che hanno fatto la Storia del Design

Da sempre quando si pensa ad una poltrona vengono in mente concetti come relax, casa, ambiente familiare o ufficio: tutte situazioni che il design ha interpretato nel corso della storia secondo il gusto e l’abilità del designer.
Se infatti una poltrona comune è semplicemente comoda, una poltrona di design è anche bella, aggiungendo stile a quello che è il living, sia negli arredi domestici che aziendali.

Alcune poltrone, però, si sono particolarmente distinte quando sono passate dal bozzetto dei creativi al mercato, e sono diventate degli oggetti di culto, dei simboli del Novecento, o semplicemente degli esempi per le silhouette di tutte le altre poltrone a venire.
E’ accaduto così che collezionisti o appassionati di arredamento hanno cominciato a spendere cifre anche considerevoli per possedere una delle poltrone entrate a far parte della storia del design, proprio come avrebbero fatto per delle opere d’arte.

Ecco quali sono le poltrone che nel corso di questi ultimi 90 anni hanno lasciato un segno nello stile internazionale.

Una poltrona che ha contribuito a scrivere la storia del design è senza dubbio la Barcelona disegnata dal famoso architetto della Bauhaus Mies Van Der Rohe per l’esposizione internazionale del 1929 tenutasi proprio a Barcellona.
Si tratta della vera prima poltrona moderna, dalle linee ancora attuali, che sposa la grande comodità della seduta ad un’eleganza innata data dalla cornice di acciaio e dall’imbottitura bullonata.

Al 1930 risale invece la poltrona comoda per eccellenza, la Vanity Fair di Renzo Frau, artigiano poi divenuto imprenditore proprio grazie al successo di vendita di questa poltrona che inizialmente aveva il nome di “904”.
Morbida e strutturata al tempo stesso, in pelle calda ed avvolgente, con grandi braccioli e seduta ampia, per il pubblico fu amore a prima vista ed ancora oggi viene prodotta senza conoscere crisi.

Spostiamoci negli anni ’50: nel 1958 il designer danese Arne Jacobsen progetta per il lussuoso Radisson Sas hotel di Copenhagen (dove si trova ancora adesso, all’interno di una stanza interamente arredata da Jacobsen) la poltrona Egg, chiamata così poiché riproduceva la forma di un uovo.
Rivoluzionaria nelle forme, è passata alla storia come la prima poltrona girevole rivestita ed imbottita.

Al decennio successivo risale la creazione di un’altra icona delle poltrone: la Sacco di Zanotta creata nel 1968, in piena epoca di contestazione, dai tre creativi Gatti, Paolini e Teodoro.
L’idea originaria fu quella di conferire libertà ed anticonformismo anche alle sedute, proprio per questo la poltrona richiama alla mente un sacco morbido riempito di polistirolo.
Versatile e morbidissima, conquista il premio “Compasso d’oro” nel 1970 e sarà sempre prodotta da Zanotta.

Nel 1976 vede invece la luce un’altra poltrona geniale nella sua ideazione: la Proust del designer Alessandro Mendini.
Nata dall’amore di Mendini per lo scrittore francese Marcel Proust (di cui il designer voleva ricreare l’atmosfera di relax durante l’ispirazione di quest’ultimo), la poltrona si rifà proprio al mondo narrato nella “Ricerca del tempo perduto”, con le sue descrizioni, i suoi colori impressionistici, le sue forme ottocentesche.
Un oggetto che non finisce di stupire, ancora dopo quasi quarant’anni, tanto che essa è stata riprodotta in tantissime varianti e materiali diversi.