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5 Posti da Visitare Quest’Anno

Tempo d’estate, tempo di vacanza. Non importa che si tratti di metropoli fantasmagoriche, spiagge da sogno, laghi o freschi monti: quello che conta è che sia un viaggio memorabile, capace di regalare l’entusiasmante sensazione di sentirsi in piena armonia col mondo.
Ecco 5 posti da vedere in questo 2019. Pronti a partire?

1. Baviera

La regione si trova nel sud-est della Germania ed è uno scrigno contenente un tesoro tutto da scoprire: straordinarie città ricche di cultura, magnifici paesaggi naturali e antiche tradizioni rivisitate in chiave contemporanea.

Cosa vedere

Tra le località da non perdere ci sono: Norimberga con il Palazzo Imperiale e le opere di Albrecht Durer; le bancarelle e il luna park di Furth, cittadina nella quale si tiene una delle più importanti feste popolari della Franconia (l’inizio quest’anno è previsto per il 28 settembre), l’ideale per scoprire una delle tradizioni bavaresi maggiormente conosciute al mondo, quella birraia (nella zona ci sono ben 300 aziende specializzate nella coltivazione del luppolo e nella produzione “dell’oro liquido” tedesco).

E poi la pittoresca Rothenburg, che sembra uscita dal un libro di fiabe per le sue caratteristiche facciate di impronta rinascimentale, strette viuzze e le case a graticcio (non per caso è conosciuta come il “salotto della Baviera”): dal 2019 al 2021 la città ospiterà tante mostre, festival e concerti e dal 2020 sarà possibile visitare anche i suoi preziosi giardini privati e, assolutamente imperdibile è il “villaggio di Natale” aperto tutto l’anno dove si possono acquistare decorazioni natalizie uniche (forse non tutti sanno che molti famosi addobbi sono nati proprio in Germania: fra tutte una menzione la meritano il calendario dell’Avvento e le classiche palline di vetro per l’albero di Natale).

A Monaco di Baviera, capitale della regione, non si possono non provare i piatti spesso vegetariani di street food: basta recarsi al Viktualienmarkt, vicino a Marienplatz e alla Mariensaule (la colonna della Madonna), il mercato più noto della città nel quale gustare le pietanze nazionali come le Leberkassmmel, Brezn e Obazda (a base di formaggio) e le celebri patate servite in mille modi diversi da oltre 60 anni alla bancarella di Theo Lindinger e Dominik Klier.

Senza dimenticare i castelli, innalzati dai re bavaresi nel bel mezzo di paesaggi naturali mozzafiato perfetti per escursioni a piedi o in mountain bike e circondati dalle Alpi bavaresi: il castello di Neuschwanstein, la famosa dimora di Ludovico II, il re delle fiabe bavaresi, costruito sul lago Alpsee nel 1869 sul prototipo dei castelli di cavalieri simbolo del romanticismo medievale; ed il suo dirimpettaio, il castello di Hohenschwangau, accompagnato dal vicino castello di Linderhof.
E per gli amanti della natura selvaggia ecco il Parco Nazionale della Bayerischer Wald, la mitica Foresta bavarese: oltre 5.000 km di sentieri segnalati.

2. Lione 

È la capitale dell’enogastronomia francese (e connubio perfetto tra arte e cultura), conta qualcosa come 4.000 ristoranti, ma quest’anno la “piccola Parigi” merita di essere visitata perché è stata eletta la “European Capital of Smart Tourism 2019”: ciò significa che è una città a misura d’uomo, totalmente percorribile a piedi o in bicicletta.

Cosa vedere

“Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà”. La frase è dell’illustre scrittore Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, autore del “Piccolo Principe” e nato proprio a Lione. E da sogno è anche questa città, bella, raffinata e dalle molte anime.

Si parte alla scoperta del Parc de la Tete d’Or, il più vasto giardino francese presente in una città, con la bellezza di 30.000 piante coltivate; si va al Musee des Confluences caratterizzato da un’architettura estrema e situato nel punto in cui si incontrano i fiumi Saona (nei pressi del ponte Alphonse Juin una sosta lo merita il mercatino, che propone i migliori prodotti della zona a km 0) e Rodano, e al museo delle marionette.

E poi ecco il centro storico, suddiviso nei tre quartieri di Saint-Paul, Saint-Jean e Saint-Georges: un vero salto nel passato tra strette stradine acciottolate, chiese, piccole piazze, edifici medievali e rinascimentali; da non perdere è la bellissima Cattedrale di Saint-Jean, uno dei simboli di Lione, realizzata in uno stile tra romanico e il gotico, con all’interno uno dei più antichi orologi astronomici d’Europa, e la zona di Vieux-Lyon: qui ci sono ancora le case datate dal 1300 in poi dei primi tessitori e mercanti emigrati dall’Italia.

Ma Lione è nota anche per il suo “labirinto segreto”: 315 tunnel al coperto che collegano ben 230 vie; sono i famosi “traboules”, passaggi che si dipanano tra cortili, palazzi, cortili e strade, e che permettono di andare da un posto all’altro nei rioni di Vieux Lyon e Croix-Rousse: originariamente erano usati dagli artigiani per connettere tra di loro i laboratori e facilitare il trasporto dei materiali, in particolare dei tessuti di seta, in caso di pioggia.

Simbolo dello stile architettonico di Lione è l’albergo Cour des Loges: intorno ad una corte sulla quale si sporgono le logge che conducono alle camere, alla spa e al giardino che pare quasi sospeso a mezz’aria tra i tetti e dal quale si gode della veduta della basilica di Notre-Dame de Fourviere (che domina l’omonima collina), diventano un tutt’uno palazzi di epoche differenti.

Immancabili sono ovviamente i ristoranti: oltre 20 si fregiano delle 3 stelle Michelin, ma ottimi sono anche i tipici bouchon, i piccoli bistrot, che offrono piatti tipici del luogo e le tante cioccolaterie e pasticcerie: per una pausa golosa.

3. Marrakech 

La “Città Rossa” dalla magica atmosfera, l’allegria contagiosa e i suoi colori infuocati è la meta ideale per vivere una vacanza da “mille e una notte”.
Un gioiello incastonato nel Nord Africa nel quale convivono in perfetta armonia tradizione e modernità.

È un luogo nel quale sentire il profumo delle spezie tipiche del luogo, come la curcuma e la cannella, ascoltare il brusio delle voci dei mercanti e la cantilena dei magici flauti degli incantatori di serpenti, vedere il rosso delle case che, proprio per legge, devono obbligatoriamente essere rosso ocra: tale e quale il colore della terra che abbraccia la città.

Cosa vedere

I souk, i caratteristici mercati di strada di Medina, la zona vecchia di Marrakech e suo cuore pulsante, protetta tutt’attorno dalle mura imperiali: ad attendere il turista un mix di aromi di cumino e carne alla griglia, tappeti di ogni fattura, lampade traforate, pashmine, anguste stradine inondate dal chiasso di gente che vende e gente che compra, con la luce del sole che trafigge le tettoie in foglie di palma delle botteghe artigiane; i giardini, tra cui delle imperdibili oasi di relax sono quelli di Jardine Majorelle e di La Mamounia, e gli hammam, letteralmente dei locali adibiti ai bagni di vapore, ma che per gli abitanti della città sono soprattutto un posto di incontro.

E poi i riad di lusso nella Medina, con i loro classici giardini-cortile, fontane al centro, piscina sul tetto, vista meravigliosa e piante verde smeraldo.
Qui è anche possibile soggiornare: originariamente erano infatti le dimore arabesche di ricchi abitanti; oggi sono tantissimi i riad trasformati in hotel tanto che non solo a Marrakech, ma in tutto il mondo, la parola è diventata sinonimo di albergo.

Ma un posto d’onore lo meritano i cammelli e i dromedari di Marrakech: venire qui non può prescindere dal salire a bordo di coloro che sono conosciuti per essere le “navi del deserto” e partire in direzione Palmeraie, il palmeto che costeggia la parte nord-occidentale della città; leggenda ne attribuisce l’origine dai noccioli di dattero gettati in terra dai berberi che fondarono Marrakech (oggi si contano circa 50.000 palme).

4. Matera

Il 2019 è il suo anno: la cittadina lucana è stata infatti incoronata Capitale europea della cultura. Impossibile quindi non metterla nelle 5 destinazioni da visitare quest’anno.
E poi recarsi a Matera è come salire sulla macchina del tempo e fare un viaggio nel passato: è quasi un’esperienza mistica perdersi tra gli stretti vicoli, le grotte, le bianche strade scaldate dal sole di una città e che conserva tracce di un passato millenario (le prime tracce dell’esistenza umana nella zona risalgono al Paleolitico).

Non è un caso che la sua “dolente bellezza”, come la definì Carlo Levi, la faccia rassomigliare ad un presepio: Matera è infatti nota come l’altra Betlemme ed è stata la scenografia di famosi lungometraggi quali “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini e “La passione di Cristo” di Mel Gibson.

Cosa vedere

Ovviamente i Sassi, l’antico abitato della città, emblema della tradizione contadina e della vocazione agricola della città, che si estende sul fianco occidentale di una gravina e in gran parte scavato nel tufo; e poi d’obbligo è una camminata nel Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri: qui ci sono i siti archeologici e le straordinarie 150 chiese rupestri costruite nella roccia.

E per un tocco del vero barocco lucano da non perdere sono la Chiesa di San Francesco ed il quartiere il Piano.

5. Islanda

Il periodo clou per la “visione” dell’aurora boreale nella “terra del ghiaccio” si è appena concluso e quindi per le “Northern Lights” ed il loro sensuale balletto di colori occorre attendere la prossima stagione autunnale.
O quasi…Non tutti sono a conoscenza che solo per una manciata di settimane, dalla metà di agosto fino ai primi giorni di settembre, lo spettacolo fa il bis.

Cosa vedere

Ma Islanda non vuol dire solo aurora boreale; non si contano le sorgenti termali naturali, le vallate dal paesaggio lunare, i geyser, i vulcani ed i ghiacciai dal nome spesso impronunciabile; uno fra tutti: il ghiacciaio di Vatnajokull, una stupefacente e gigantesca “bolla” blu. I suoi 8.100 km quadrati lo fanno piazzare al quarto posto tra i ghiacciai con la più grande massa presenti sul pianeta tanto che tutta la zona è divenuta un immenso Parco Nazionale che si estende su quasi tutta la parte sud-est dell’isola.

E che dire dei tour di “whale watching” che partono da Reykjavík, da Akureyri o da Húsavík, della durata di circa due ore: avere incontri ravvicinati con le regine dei mari, le balene, e avvertire sul viso la brezza dell’oceano atlantico è una sensazione indimenticabile, che da sola vale il viaggio.

Da non perdere sono poi: la piccola Reykjavík, cittadina che non si fa mancare tutte le attrazioni tipiche di una capitale europea (musei, una vivace vita notturna e svariate possibilità di shopping), in particolare per i tantissimi caffè e locali presenti; il Circolo d’Oro, che vale come il Colosseo a Roma, e permette di arrivare alle fantastiche cascate di Gullfoss, alle “bollenti” sorgenti dei Geysir e alla sede del primo parlamento islandese nel parco nazionale di Pingvellir; la laguna glaciale Jökulsárlón nel sud dell’Islanda con i suoi monolitici iceberg e le foche che popolano le nere spiagge tutt’attorno; le cascate di Dettifoss.

Ed infine la Blue Lagoon, situata nei pressi dell’aeroporto: le sue geotermali acque blu sono la sosta perfetta prima di re-imbarcarsi sull’aereo.

Per soggiornare in Islanda ci sono “affascinanti” cottage sparsi un po’ ovunque: per un alloggio very special il consiglio è di dirigersi verso la Deplar Farm, sulla Troll Peninsula; è tra le fattorie extra lusso più belle dei Paesi nordici, con piscina di acqua calda che affaccia sul nulla e possibilità di praticare diversi sports, anche no limits: per veri impavidi…un po’ come la terra d’Islanda.